Il comportamento di regime di Facebook
Facebook è rinomato per le sue politiche altamente monopolistiche, che offendono il libero mercato mettendolo in un assetto di vera è propria guerra nelle posizioni strategiche commerciali. Da quando ha iniziato a contendersi il mercato elettronico creando dei veri e propri canali di accesso limitato con barriere ostative, favorendo obbligatori accessi negli smartphone, tablet e pc, non si è curata del libero mercato ed ha acceso i riflettori su un azione di concorrenza illecita e spietata ai danni di altri marchi di settore. Inoltre dopo il video delle Iene sulla profilatura delle abitudini degli utilizzatori si è vista commettere diversi errori non solo ai danni di chi utilizza le applicazioni tra cui facebook, ma entrando nel merito di acquisire molte informazioni sulle abitudini e sugli stili di vita oltre che di localizzazione dei suoi utilizzatori. Facebook il social network più utilizzato nel mondo è il coacervo attitudinale che spinge la società americana a coltivare metadati e venderli in pacchetti al miglior offerente. La stessa tattica di molte altre superpotenze di telecomunicazione come Tim per esempio che non si è fatta attendere ed ha ricevuto il veto dall’Antitrust. Il mercato si definisce libero per un motivo ben preciso, perchè ognuno di noi possa scegliere quel prodotto che c’è più congeniale e più adatto secondo le nostre abitudini; invece questa libertà è sempre minata da holding e società di grosse dimensioni che affamati di potere e denaro restringono questo libero accesso ponendo barriere all’entrata e condizionando la libera scelta. Oltre all’abuso di posizione dominante, la condivisione con terzi di dati privati è un altra azione illecita di una grossa società che è sempre assetata di potere. Sfogliando il sito web dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ci si puo’ accedere liberamente ai comportamenti a mio avviso poco seri o ignobili, come la condivisione dati con terzi; la scorrettezza delle pratiche commerciali; le azioni negative di influencer marketing di pubblicità occulta.
Basta entrate nel motore di ricerca dell’Antitrust, e digitare Facebook per trovare una montagna di informazioni sulle operazioni SCORRETTE di Facebook.
Non è tutto oro quello che luccica.
Denunciate all’AGCM.