Consorzi irrigui….un apocalisse di infelicità

Entriamo in una nota dolente, che ahimè da siciliano mi urge particolarmente parlarne; anche perchè non è cambiato niente se non un accentuarsi di gravose INADEMPIENZE, da parte dei gruppi di “addetti ai lavori” che con maestrie da eccentrico Pilato, hanno adempiuto alla nomea storica, ossia se ne sono lavate le mani.

Continua in modo inarrestabile la gestione illecita delle acque di irrigazione, da un consorzio irriguo che disgraziatamente è localizzato sul territorio di Partinico, coordinato da un Cda del nucleo Palermo2 della città omonima.

Le acque concesse ai non contrattualisti sono in misura superiore rispetto a chi richiede regolamentazione per un goccio di acqua, sia esso imprenditore agricolo o privato, rimanendo basito di fronte ad opere fatiscenti fruiti da amici degli amici e vasa vasa; chi ne rimane investito subisce l’obbligo di pagare il pizzo in oneri annuali senza tornaconto sulla fruizione reale dell’acqua; Quello che non si comprende è la mancanza di tocco da parte della magistratura che sembra sprofondata in un limbo assenteista. Si tralascia il tutto come in un far west, dove chi vuole adempiere trova un muro di omertà e chi non vuole adattarsi al sistema del diritto rimane coinvolto in buona fede nel laissez faire e laissez passer. Non parliamo degli zampilli da opere abusive, tubazioni alla meno peggio, comizi otturati, acque che si riversano in terreni abbandonati senza un modus impiegatizio.

Questa mattina per esempio una strada del territorio di partinico, che spesso frequento è sempre lambita da una corso d’acqua alternativo, proveniente da una tubatura rotta, vicino ad una grossa gebbia in cemento armato. L’acqua è talmente tanta che fuoriesce dalla tubatura, senza che nessuno possa intervenire per le riparazioni…..

Ma non si interviene, non si fa mai niente per superare o risolvere queste anomalie di gestione. Il “Consorzio delle Banane” dovrebbe essere ripreso e “rieducato” .

Perchè le cose devono andare avanti in questo modo? Perchè sull’acqua ancora si mietono vittime, chi usurpa continua ancora a rafforzare il suo impero e chi subisce rimane disarmato e annientato.

Ci vorrebbe veramente un altro Danilo Dolci.?

Ma ci sono da attenzionare anche alcuni atri aspetti.

I Comizi che inzialmente sono di proprietà del Consorzio, diventano come per magia di proprietà di colui che si trova nel terreno circostante, facendolo proprio, circondandolo di reti metalliche e muretti ed avallando un diritto inesistente, portavoce di una proprietà non cartolare. E’ proprio vero che ai furbetti non c’è mai fine, quando manca la figura dello Stato regionale e nazionale, ne fanno da padrona.

Loading

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I testi sono Proprietà Intellettuale dell'autore e non possono essere prodotti senza un autorizzazione scritta. Rispetta il pensiero altrui.