Il reato di lottizzazione abusiva….e il giustizialista tace…..
Ogni giorno è sempre una novità, dove i miei occhi si voltano o dove la gente borbotta, ci si riesce a scovare l’impensabile e come l’uomo riesca nell’illecito a usare un cancellino per occultare regole e norme giuridiche. La lottizzazione abusiva è un argomento non nuovo, una realtà, purtroppo che incancrenisce il territorio modificando lo stato dei luoghi a vantaggio di chi è in grado a seppellire la luce facendo sprofondare il buio.
Cosa si intende per lottizzazione ?
La lottizzazione si configura attraverso l’esecuzione di opere che comportano trasformazione urbanistica od edilizia dei terreni in violazione delle prescrizioni urbanistiche, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione.
Si parlerebbe di abuso come una forma di comportamento inadatto alla normale condotta diligente, che introietta azioni inefficaci per la normale tollerabilità del conducente a svantaggio di linee guida accorse nell’applicazione di regole e norme. Nel nostro caso “lottizzazione abusiva” viene ritenuta configurabile
– in presenza di recinzioni o i picchettamenti ;
– in presenza di alcuni cordoli in cemento al fine di recingere il terreno di pertinenza abusiva di ciascun fabbricato, costituito da roulotte prefabbricate;
– dalla realizzazione, in una struttura adibita a campeggio autorizzato, di opere edilizie non autorizzate e installazione di roulotte posizionate stabilmente a terra e, dunque, non più agevolmente trasportabili, creando uno stabile insediamento abitativo di rilevante impatto negativo sull’assetto territoriale;
– dalla realizzazione di un parcheggio per automezzi pesanti;
– dalla realizzazione di impianti fotovoltaici in assenza della prescritta autorizzazione;
– ect….
Nel nostro caso per i terreni dove vige un impianto di acqua irrigativa pubblica, si crea una sorta di abuso nella lottizzazione di quel tratto adoperando muri, palizzate di canne, palizzate di picchetti di ferro e rete metallica adoperandosi ad una forma egoistica di proprietà privata abusiva; quindi senza una regolamentazione catastale lecita.
Il territorio di Balestrate e Partinico hanno forme del genere di terreni che rappresentano una forma di conduzione ad ostacolo nelle forme libere delle concessioni irrigue; ma del resto mancando la presenza di un consorzio irriguo come quello di Palermo2; il sistema della programmazione e organizzazione delle acque irrigative diventa fatiscente e ridicolo nella sua interezza. Si crea una sorta di abuso totale dell’unico bene collettivo, lasciato scorrere in terreni abbandonati o lungo i cordoli delle strade.
Ma come si potrà intendere, non è solo in queste località che si verifica un abuso ai limiti delle regole, ho indicato queste località perchè trovandomi al passaggio in queste zone ho notato come l’abuso nell’acquisizione di terreni abbandonati è forza di piena mafiosità. Lo Stato con le sue regole anomale, non intende porvi rimedio in maniera autonoma, farebbe da se lo sfortunato che trovandosi violato nel proprio diritto non possa adempiere nel rientro delle regole che le forze opportune avrebbero dovuto tutelare; un po come la concessione irrigua gestita da un organizzazione venale di tipo consorziale che ambisce a laissez faire e laissez passer.
(continua…….)