L’Acqua è davvero un bene per tutti?

Dovevamo per forza inserire questo post, ed iniziare con qualcosa che purtroppo è il vero ed unico sassolino nella scarpa, l’acqua, dalla sua esistenza sulla terra alla fruizione da parte dell’uomo;  un problema che avanza dalla notte dei tempi, forse da quando molti territori italiani sono stati oggetto di guerre tra latifondisti per accaparrarsi qualche giacimento acquifero sotterraneo per poi passare alle guerre tra clan nei primi anni 50, per continuare con le dighe personalizzate, cui il lavoro giornalistico è stato proficuo e le volontà politiche non tanto, ma attivi su un piano, quello di deviarne l’uso comune per affidarne l’usabilità a pochi “amici degli amici”; ma chi avrebbe fruito per principio giuridico si è trovato con un pugno di mosche da un lato e un pugno libero da sferrare ai primi colpevoli in vista, dall’altro.  Passa il tempo e l’acqua unico bene prezioso fornito da madre natura per la sopravvivenza dell’uomo e delle piante, viene messa al bando dalle organizzazioni criminali e non, che con accesa volontà tipica dell’egoista puro, decide di accantonarne la fruizione solo a certi, insospettabili, tralasciandone altri, quelli che per legge avrebbero dovuto acquisirne, isolando terreni privati e intere aziende agricole, dalla sopravvivenza e inducendole o all’auto tassazione con propri mezzi, oppure al totale azzeramento di qualsiasi tipologia di coltura che avrebbe necessitato l’attingimento acquifero. Ora non so Voi, ma se un privato in qualche modo si fosse trovato nella necessità di chiedere un allaccio per acqua non potabile, perchè di questo stiamo parlando, quindi ad uso irrigativo, in una realtà come quella siciliana, si vedeva rispondere un due di picche. Il tutto accompagnato da una falsa azione di accondiscendenza, da parte del team preposto a raccogliere le necessità fruitive del privato per poi girarsi dall’altra parte ed inventarsi scusanti sempre più diverse. Ma parliamo in maniera più dettagliata, spiegando cosa sono i Consorzi e per quale ragione sono sempre più ostici a eseguire il loro dovere con animo e professionalità.

Su wikipedia i Consorzi Irrigui o consorzi di bonifica, sono enti pubblici a carattere associativo che fanno parte del sistema regionale. La loro funzione e attività viene disciplinata dalla legislazione nazionale e regionale ed è retta da uno statuto approvato dalla Regione. Un aspetto che mi ha dato da pensare è collocabile nella principale funzione, ossia, quella riferita al governo delle acque artificiali della pianura irrigua, quindi gestiscono le acque artificiali e tramite la organizzazione di contratti fruitivi con il pagamento di un canone attribuisce delle quantità di acqua secondo necessità; potremo dire, in barba alla effettiva richiesta, perchè come ho detto nell’incipit di questo post, non tutti rientrano nell’ala conservatrice di “mamma consorzio” o chi di dovere;

In una realtà come quella siciliana, anche una semplice richiesta di allacciamento si trasforma in un muro di gomma; allora si dovrebbe riflettere sulla incapacità dei tecnici e chi di dovere, se in barba alle regole di condotta e ai regolamenti regionali speciali, di avere queste mani libere e concedere corsie preferenziali solo ad alcuni edotti e non ad altri consentendo un abuso fruitivo a certi altri intoccabili. Questa non è trasparenza anzi è un modo idealtipico di consentire a gente poco seria la fruizione di servizi gratuitamente e in maniera selvaggia. 

Pero’ se in questo coacervo di menti illuminate, si fa avanti l’amico degli amici, il gran maestro o che altro di cosi’ tanto infervorito ominicchio; ecco vedersi aperte le porte dell’inferno, perchè è proprio di questo che si parla, dell’inferno e dei suoi adepti, congegnati ad uso e consumo dei propri gironi .

La battaglia non è finita e la ruota non so da che parte dovrà girare.

Chi vivrà, vedrà…..

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